Tutte le mie xxx

lunedì 26 agosto 2013

Il pane quotidiano

Il clima si è rinfrescato a causa di qualche breve temporale sulla nostra zona, l'altra sera ho avviato i punti per una nuova calza, il primo paio per la nuova stagione, starsene fuori sulla sdraio a knittare è veramente piacevole se non arrivano le zanzare, fino ad una certa ora pare di essere in paradiso; sensazione che solo qualche settimana fa ci saremmo sognati.
Complice quest'aria freschina che si respiara la mattina e la sera io e la zia di mio marito ci siamo messe d'impegno, ogni mattina facciamo qualche km di corsa; pochi e lentamente, ma piano piano ci stiamo facendo il fiato.
Le gambe non ci danno problemi, siamo entrambe abituate a camminare, ma il fiato è la nota dolente, confidiamo però, nel giro di qualche settimana di vedere il nostro allenamento diventare più serio; purtroppo con l'inizio del prossimo mese lei dovrà tornare al lavoro e quindi sposteremo l'allenamento dalla mattina alla sera.
I miglioramenti già si vedono, almeno sul nostro umore e sull'energia che poi impieghiamo nei lavori domestici.
Un clima così mite dovrebbe esserci tutto l'anno, dopo un giugno con il piumone ed un luglio e agosto che ci hanno fatto morire di caldo non è che venga voglia di cimentarsi con nuove tecniche.
Anche riprendere quelle di sempre quando le mani sudano non è il massimo, nonostante ciò mi sono però cimentata con la panificazione e devo dire con risultati sorprendenti.


Ho sempre guardato coloro che facevano il pane in casa con una certa ammirazione pensavo però che per avere del pane di qualità fosse necessario avere una tecnica avanzata ed un forno a legna, in realtà fare il pane casalingo è di una semplicità imbarazzante (almeno al mio livello).
Quando non uso la ricetta della cara Lolle http://lamagiadiunpiccoloorto.blogspot.it/2013/03/pane-e-viole.html uso le farine Molino Spadoni che vi consiglio vivamente se volete avere un pane di qualità senza aspettare tutto quel tempo per la lievitazione.
Sono mesi ormai che produco pane integrale, pane bianco e uso farine di tutti i tipi, ormai la mia dispensa ne è piena e non posso farne a meno.
Mio marito ha apprezzato molto non solo il sapore e la consistenza, ma anche il profumo che riempie la casa, in commercio proliferano i profumatori per l'ambiente, ma fidatevi non c'è odore più buono di quello del pane appena sfornato.
Il prossimo step sarà quello di produrre la pasta madre, è da tanto che ci penso, ma essendo un processo un po' lungo e laborioso mi sono sempre fermata, non ho neppure qualcuno che mi possa far vedere come si fa, è un altro deterrente, ma a questo punto non posso più tirarmi indietro.
Voi avete mai fatto il pane? come vi organizzate, ne fate ogni giorno oppure ne fate in grandi quantità per poi congelarlo?
Mi raccomando se avete qualche buon consiglio per produrre la pasta madre sono tutta orecchi.


lunedì 19 agosto 2013

L'ombra del silenzio

In questi giorni tutti sembrano essere andati da qualche parte, chi al mare, chi in montagna; noi ce la siamo goduta al mese di luglio e quindi non ci resta che aspettare... cosa... il Natale?
No dai, anche se mio marito lavora tutta settimana fino a tardi sabati compresi, ha avuto la reperibilità a ferragosto e pure di domenica, ci siamo concessi una bella grigliata in compagnia, certo non abbiamo potuto muoverci, ma pazienza, che ci si può fare?
Così  per rendere meno pesante la calura agostana non c'è nulla di meglio di un buon libro, non potevo certo farmi scappare l'ultimo romanzo di Kate Morton, che sapete ormai da diversi anni è una delle mie scrittrici preferite e pur con gli stessi ingredienti riesce ogni volta a regalarci un romanzo originale e mai banale.


1961. È una splendida giornata d'estate e la famiglia della sedicenne Laurel è in partenza per un picnic sulle rive del fiume che scorre vicino alla sua fattoria, nel Suffolk. Mentre tutti sono indaffarati nei preparativi, la ragazza si rifugia nella casa sull'albero della sua infanzia, e inizia a sognare. Sogna di Billy, il ragazzo che le fa battere il cuore, e di trasferirsi a Londra, dove è sicura che la aspetti un futuro straordinario. Ma prima che il sole tramonti su quel pomeriggio idilliaco Laurel assiste, non vista, a un crimine terribile. Un segreto che custodirà per anni e anni. 2011. Come aveva spesso fantasticato, Laurel è diventata un'attrice famosa e amatissima. Nemmeno il successo, però, ha potuto dissipare le ombre lunghe di quel passato lontano. Ossessionata dagli oscuri ricordi di ciò che accadde cinquant'anni prima, Laurel ritorna alla casa nel Suffolk per ricomporre i frammenti di una storia rimasta sepolta troppo tempo. La storia di un uomo e due donne, cominciata per caso nella Londra semidistrutta dalle bombe della Seconda guerra mondiale. Una storia di passioni fatali che segnerà tragicamente i destini di quei tre giovani tanto diversi eppure uniti da un indicibile mistero. Quello che solo Laurel, testimone innocente di un delitto nell'estate della sua adolescenza, è in grado di svelare. 

E' difficile trovare una definizione ai romanzi della Morton, narrativa gotica, romanzo sentimentale, romanzo storico, la verità è che sono un po' l'uno, un po' l'altro e l'altro pure.
Scritto in terza persona si sviluppa principalmente su tre diversi piani temporali e tre sono anche le rotagoniste.
Una storia avvolta nel mistero, che la Morton ci fa vivere come in un film dove lei è la regista che cela a noi spettatori gli indizzi per risolvere l'enigma.
 






venerdì 9 agosto 2013

Crocette a volontà

Finalmente dopo il caldo e l'afa di queste ultime settimane sono arrivati i tanto temuti temporali, che qui a dire il vero si sono trasformati in una misera pioggerellina che a malaapena ha annaffiato il giardino; certo ora con questa frescura è un altro vivere e mi sono data a tutte quelle faccende domestiche che il caldo aveva rallentato.
Ho passato le vetrinette della cucina, fatto scorta di pasta all'uovo, fatto scorta di pane casereccio ed oggi paradossalmente ho fatto due bucati, certo il sole non è caldo, ma questo venticello sicuramente mi permetterà di far asciugare le lenzuola.
Nonostante il caldo però, le settimane scorse sono state molto produttive, ho crocettato come non mi capitava da molto ormai ed ho finito il canovaccio che vedete qui sotto.


A me piace moltissimo questo disegno, era da tempo che desideravo ricamarlo, ma da un sacco non facevo un canovaccio con le mucchine, ed ora eccolo finalmente.


 Questo è anche l'anno delle femminucce e quindi ecco un altro fiocco nascita...


 ... e due bavaglini ricamati sulla falsa riga dei precedenti, ho solo cambiato i colori per meglio adattarli al rosa dei bavaglini.


Ho tanti progetti per i prossimi mesi e piano piano li mostrerò tutti.

domenica 4 agosto 2013

Crema fredda al limoncello

La scorsa settimana abbiamo avuto degli amici a pranzo, il caldo era insopportabile propio come i bollettini meteo avevano previsto.
Sarebbe stata una giornata da prosciutto e melone, ma avevamo già in programma una bella grigliata ed il mio fantastico maritino ha portato in tavola (dopo aver perso almeno due o tre kg di liquidi) costine, spidini, salamelle ed un po' di verdura; così a me è rimasta la preparazione del dessert.
Ancora una volta mi sono fatta ispirare dalla rivista Alice Cucina e ancora una volta la ricetta che ho preferito realizzare è di Daniele Persegani.
Ormai mio marito è stanco di sentirlo nominare, lo stesso vale per la Lunardini, quasi ogni giorno porto in tavola una loro ricetta (certo con le dovute modifiche in base ai nostri gusti ed a quello che ho al momento).



Il giornale suggeriva di presentare questa crema nel bicchierini da liquore, io ho preferito aumentare le dosi e servirli nei barattoli (piccoli) della marmellata, ma la prossima volta seguirò il consiglio e le dosi anzichè tenerle buone per 4 le terrò per 6 persone.
Il dolce era buono, ma considerato anche il caldo la dose era sicuramente eccessiva.

Ecco la ricetta per 4/6 persone:

3 limoni, 3 uova, 2 tuorli, 250g di zucchero, 100g di burro, 30g di fecola (o maizena), 1/2 bacca di vaniglia, limoncello

Lavare i limoni e asciugarli, grattugiate la scorza e spremete il succo. Stemperate la fecola nel succo. Fate fondere il burro a bagnomaria con lo zucchero e aggiungere il succo con la fecola, la polpa della bacca di vaniglia e le uova precedentemente sbattute.
Fate cuocere su fiamma dolce mescolando continuamente fino ad ottenere una crema densa e vellutata.
Versarla nei bicchierini riempiti fino ai 3/4, trasferire in frigorifero e far rassodare per almeno 3/4 ore (io l'ho fatto il giorno prima così la mattina ho potuto dedicarmi a ripassare casa).
Prima di servirli riempire i bicchierini con il limoncello ghiacciato.